La salsa di soia: cos’è e come utilizzarla al meglio

di Mananà - La Spesa Senza Glutine
venerdì 23 giugno 2023

La salsa di soia: cos’è e come utilizzarla al meglio

 

La salsa di soia è un condimento originario dell'Asia, utilizzato da secoli nella cucina orientale.

 

La ricetta tradizionale prevede l'utilizzo di fagioli di soia, acqua, frumento e sale, nonché il fungo koij, che ne favorisce la fermentazione.

 

La produzione della salsa di soia può variare a seconda della qualità e delle modalità di produzione (artigianale o industriale) e ne esistono molte varietà che differiscono per colore, sapore e proprietà organolettiche.

 Le varietà più famose 

 

 

Salsa shoyu: è la salsa di soia classica che si trova più comunemente al supermercato e realizzata a base di semi di soia, frumento, acqua, koji e sale.

 

Presenta solitamente un colore scuro, garanzia del fatto che è stata fatta fermentare a lungo.

 

La si può trovare con sale o senza sale, nel primo caso si consiglia di utilizzarla in sostituzione al sale da cucina per insaporire gli alimenti.

 

Per scegliere un prodotto di buona qualità è importante controllare sempre l'etichetta.

 

Nei prodotti più economici la colorazione scura potrebbe essere data dall'aggiunta di caramello e non dalla lunga fermentazione come impone la tradizione.

 

Questo va a influire non solo sul gusto e sulle proprietà organolettiche del prodotto, ma anche sui suoi valori nutrizionali.

 

La salsa tamari

 

La salsa tamari è una varietà giapponese della salsa di soia, caratterizzata da una consistenza più densa e un sapore meno salato rispetto alla shoyu.

 

Questo è dovuto ad una fermentazione più lunga rispetto alla classica salsa di soia. La ricetta originale della salsa tamari non prevede l'utilizzo di frumento, rendendola quindi un alimento senza glutine.

 

Tuttavia, è sempre importante controllare l'etichetta per verificare la presenza di glutine nelle varietà diffuse in occidente.

 

La salsa Shiro

 

La salsa shiro, nota anche come salsa di soia bianca, è un'altra varietà giapponese della salsa di soia.

 

A differenza della tamari, contiene una quantità di frumento nettamente superiore a quella della soia, il che permette di insaporire gli alimenti senza donare loro una colorazione scura.

 

La salsa shiro è meno salata rispetto alla shoyu e tamari e ha un sapore più delicato.

 

La salsa di soia è un condimento versatile e gustoso che può essere utilizzato in molteplici modi per esaltare il sapore delle pietanze, è un condimento ricco di proprietà organolettiche e nutrizionali, che si può utilizzare per insaporire le pietanze in modo naturale e senza l'utilizzo di sale.

 

Come si utilizza la salsa di soia?

 

La salsa di soia è un condimento molto versatile che può essere utilizzato per condire qualsiasi piatto salato.

 

È particolarmente diffusa nella cucina orientale, ma può essere utilizzata anche per esaltare il sapore di piatti occidentali.

 

Può essere versata cruda nell'insalata, nella verdura cotta, aggiunta agli impasti o spennellata sopra i burger e le polpette prima della cottura in forno.

 

Una delle sue migliori utilizzazioni è per la marinatura, in quanto rende le pietanze davvero speciali.

 

Può essere utilizzata insieme all'olio e alle spezie per marinare il seitan, il tofu, tempeh o le crocchette di soia disidratata.

 

In alternativa, può essere utilizzata per creare salse personalizzate, aggiungendo spezie e ingredienti a piacere, come zenzero, limone o sciroppo d'acero per un gusto più agrodolce.

 

Le origini della salsa di soia

 

La salsa di soia è considerata uno dei condimenti più antichi al mondo, con origini che risalgono alla Cina antica.

 

Si pensa che sia stata inventata per rispondere all'esigenza di conservare gli alimenti a lungo in salamoia.

 

Tuttavia, nonostante le sue origini cinesi, si è presto diffusa in Giappone e in tutto il continente orientale, generando molte varianti, la maggior parte delle quali di stampo giapponese.

 

L'Europa ha scoperto la salsa di soia intorno al XVII secolo, grazie agli olandesi.

 

Pare che fosse particolarmente apprezzata in Francia, alla corte del Re Luigi XIV, che la utilizzò come condimento nei suoi sontuosi e famosi banchetti.

 

La salsa di soia è un condimento versatile che può essere utilizzato in molti modi per esaltare il sapore delle pietanze.

 

La sua lunga storia e le varie varianti che ha generato nel corso dei secoli ne fanno un ingrediente ricco di storia e tradizione culinaria.

 

Oggi, la salsa di soia è presente in molte cucine di tutto il mondo, e continua ad essere un ingrediente essenziale nella cucina orientale.

 

La sua popolarità è in costante crescita e le sue proprietà organolettiche e nutrizionali ne fanno un ingrediente molto apprezzato dai cuochi professionisti e amatoriali.

 

Proprietà nutrizionali 

 

La salsa di soia è un condimento ricco di sali minerali e proteine.

 

Tra i minerali, è particolarmente ricca di ferro, calcio, fosforo e potassio.

 

Inoltre, contiene anche una buona quantità di vitamine del gruppo B, come la niacina e la vitamina B6.

 

La salsa di soia è anche una buona fonte di proteine vegetali, essendo composta principalmente da fagioli di soia.

 

Tuttavia, è importante notare che essa è anche molto ricca di sodio.

 

Il contenuto di sodio nella salsa di soia varia a seconda della marca e della qualità, ma in generale è piuttosto alto.

 

È possibile produrre la salsa di soia a casa?

 

La risposta è affermativa, ma è un processo abbastanza complesso che richiede molta attenzione alla contaminazione.

 

Per questo motivo, si consiglia di provare a farla solo se si ha un po' di confidenza con i prodotti fermentati.

 

Il processo di produzione della salsa di soia prevede diversi passaggi:

  • Cottura a vapore dei fagioli di soia decorticati
  • Tostatura del grano, che poi viene tritato per realizzare una farina
  • Realizzazione di un impasto di farina, soia e koij. Ci sono diverse tecniche per questo passaggio, solitamente si realizza un impasto di forma cilindrica, le cui fette vengono poi messe a fermentare in salamoia
  • Fermentazione dell'impasto per almeno sei mesi
  • Pastorizzazione e filtrazione del prodotto

Il processo di produzione della salsa di soia richiede molta pazienza e attenzione, seguendo le istruzioni alla lettera e utilizzando attrezzature e recipienti puliti per evitare la contaminazione del prodotto.

 

In pratica, se non si ha esperienza nella produzione di prodotti fermentati, è meglio acquistare la salsa di soia di qualità in commercio piuttosto che tentare di produrla a casa.

 

In questo modo si può essere sicuri di avere un prodotto sicuro e di qualità.

 

La salsa di soia (solitamente la shoyu) è facilmente reperibile nei grandi supermercati, ma anche in negozi di alimentari più piccoli, nei negozi asiatici e biologici.

 

Il prezzo varia in base alle marche e ai metodi di produzione, ma di solito è abbastanza conveniente, con un range che va dai 2 ai 5 euro per vasetto.

 

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